EXAGERE RIVISTA - Gennaio-Febbraio 2024, n. 1-2 anno IX - ISSN 2531-7334

Educare nella complessità: per una pedagogia della presenza Alcuni spunti di riflessione

di Maurizio Parente - La pedagogia ha la possibilità di reinterpretarsi quale scienza il cui compito è innanzitutto quello di un’educazione al pensiero libero, senza mai rinunciare alla legittimazione teoretica di tale libertà.

Alla ricerca della Pedagogia perduta. Post-umanesimo-Trans-umanesimo-Cultura digitale e prospettive future

di Francesca Saliceti - I due decenni trascorsi del Terzo Millennio, pur presentando a livello globale uno scenario in repentina evoluzione, si sono distinti soprattutto per l’incertezza, l’instabilità, e la presenza di nuove emergenze.

La biblioterapia come contributo alla cura delle dipendenze patologiche

di Domenico Musicco, Agnese Pucciarelli, Roberta Guerrieri - Si è soliti distinguere la biblioterapia di tipo clinico, gestita da operatori professionali e orientata a migliorare le condizioni psichiche dei pazienti, da quella educativa o umanistica che viene utilizzata nei [...]

Questo l’ho già scritto domani. La natura narrativa della coscienza

di Gianfranco Pecchinenda - Indubbiamente la coscienza comporta una sorta di consapevolezza dell’io e quest’ultimo integra in sé tutto ciò che la coscienza ha da offrire, ma questa continua a non essere sovrapponibile all’io, almeno non del tutto.

L’Area Educativa Pedagogica: un progetto di connessione e condivisione

di Angela Falchetti - Il professionista da considerarsi come ricercatore che, attento all’analisi del contesto e alla rilevazione dei bisogni, accolga agendo e individuando, nel corso dell’esperienza, le strategie più funzionali alla soluzione del problema, di correggerle e affinarle [...]

La presenza come costrutto pedagogico di inclusione. Il caso di Matteo

di Susi Panchetti - L'esperienza soggettiva determina i cambiamenti: ricevere uno stimolo, un premio, un'informazione ovvero una frustrazione oppure, nel caso del sorriso dell'educatrice, un rinforzo, sono tutte azioni che generano relazioni interpersonali tipiche della relazione educativa.

Dopo quarant’anni riconoscerei, a prima vista, la bici che mi hanno rubata. Intervista a David Le Breton

di Gianfranco Brevetto - Negli anni ’50, in Francia, si comminava diversi chilometri al giorno. Oggi forse si fanno qualche centinaio di metri. L’automobile regna sugli spostamenti a dispetto delle difficoltà di circolazione e di parcheggio.

La sinfonia incantatrice della scena. Intervista a Antonio Attisani

di Federica Biolzi - Il teatro non è l’istituzione né l’avanguardia, non è l’illustrazione delle idee proprie o dell’autore ma una forma di vita, composizione più che il composto, tecnologia in costante cambiamento più che oggetto, strumento più che [...]

Nicolas Malebranche, un funambolo sul precipizio. Intervista a Igor Agostini.

di Federica Biolzi - Malebranche non sarebbe stato Malebranche se a Descartes non avesse unito Agostino, l’autore di riferimento della teologia oratoriana; e, difatti, la sua filosofia si presenta come un tentativo di sintesi fra Descartes ed Agostino

Pandemia: le persone non sono cose, i luoghi di cura non sono aziende. Intervista ad Aldo Morrone.

di Luigi Serrapica - In qualche modo, la ricerca medica deve diventare multidisciplinare, quindi includere aspetti solo in apparenza lontani da essa come per esempio la filosofia o l’arte.

Quando il teatro diventa identità. Intervista a Ilaria Riccioni

di Luigi Serrapica - Si assistite ormai già da alcuni anni a un processo di trasformazione degli spazi museali che smettono di essere soltanto luoghi della conservazione per diventare sempre più frequentemente luoghi di creazione culturale, poli intellettuali cittadini

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