di Gianfranco Brevetto – Hé bien oui, j’exagère ! sottolinea puntigliosamente Cyrano nel capolavoro di Rostand. Inizia una nuova avventura, quella di questa rivista, e subito ci rendiamo conto che non è il caso di fornirsi della retorica che, bella o brutta, si conviene in queste occasioni. Tuttavia è d’obbligo fornire qualche spiegazione, per giustificare e far condividere lo spirito di una nuova testata.
E noi non ci sottrarremo. Exagere vuole essere soprattutto uno strumento. Per chi ci scrive e per chi lo legge. Nata da un’idea, condivisa dalla redazione e dal comitato scientifico, ha trovato nella Sipp, Società Italiana di Psicologia e Pedagogia, interesse, accoglienza e slancio. Exagere, che ha una redazione fatta di esperti e professionisti di varia estrazione, nasce desiderosa di accogliere contributi, novità, notizie provenienti dalle scienze sociali e umane. Precisiamo: Exagere non vuole e non può essere (sarebbe anacronistico di questi tempi) una via a senso unico, una strada di sola andata nel rapporto con il lettore. Invece vuole essere, e deve essere, soprattutto agorà, piazza, nella quale potersi confrontare e, se necessario, mettersi in discussione. Belle parole, dirà qualcuno. Forse, chissà, vedremo. Tenteremo di fare la nostra parte.
Veniamo al nome della rivista. Abbiamo scelto Exagere perché è un termine, per certi versi, polisemico e che appartiene, in svariate nuances, ad alcune lingue neolatine. Noi vogliamo leggerlo alla francese e alla latina e, per non fare torto a nessuno, abbiamo mantenuto, nella testata, accentuazioni comuni alle due lingue.
Je trouve qu’il est bon d’exagérer ainsi, sottolinea Cyrano, che aveva fatto di un difetto fisico, un naso per l’appunto esagerato, una caratteristica positiva e vincente. Lo stesso Cyrano che mescolava ai suoi difetti, un animo nobile e una sottile ed acuta intelligenza.
In latino ăgĕre è un verbo che può assumere, si diceva, molte accezioni e che, unito alla preposizione ex, sta alla base del verbo italiano esigere, far venir fuori, risultare. Far emergere.
Exagere si propone dunque di partire dal quotidiano, dalla realtà, dai problemi di ogni giorno, declinandoli nelle sue mutevoli sfaccettature, sfidando i circoli viziosi e stereotipati, delle superficialità, per poi tendere a far emergere le parti significative di questa complessa realtà. Questo è quanto contenuto nel titolo che abbiamo voluto dare a questa testata. È il metodo di Cyrano e, se saremo capaci, anche il nostro.
Una quotidiana sfida, una delle tante. Una quotidiana scommessa, una delle tante. Occorre pur iniziare. Ed iniziamo con un tema che in questi anni si sta imponendo sempre più come centrale e ineludibile, quello della genitorialità. Lo abbiamo affrontato, insieme a tutte le varianti che questo tema comporta, con una serie di contributi provenienti da angoli di visuale differenti.
Dunque si inizia. Una sfida, una scommessa. Insomma, per dirla con il nostro Cyrano: À la fin de l’envoi, je touche. Al fin della licenza, io tocco!
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