Taumaturgie
di Giacomo Dallari - Tutta la letteratura per bambini, quando prende forma per davvero, non evita le emozioni, non ne censura nessuna, non ignora la complessità e non la sottovaluta
di Giacomo Dallari - Tutta la letteratura per bambini, quando prende forma per davvero, non evita le emozioni, non ne censura nessuna, non ignora la complessità e non la sottovaluta
di Primavera Fisogni - La capacità di osservazione e problematizzazione dei bambini, anche molto piccoli, rivelano uno sguardo teorico assai fine, capace di aprire la mente agli adulti
di Federica Biolzi - I “perché” dell’infanzia originano da uno sguardo “puro” sul mondo, non contaminato da sovrastrutture, da idee preconfezionate o dall’abitudine, uno sguardo costantemente accompagnato dalla meraviglia della scoperta (per questo i bambini sono “naturalmente filosofi”.
di Gianfranco Brevetto- Il caso di Avicenna è estremamente interessante per la sintesi che riesce a operare in campo filosofico tra vari filoni della tradizione precedente, nella fattispecie tra l’innatismo di Platone e l’empiricismo di Aristotele
di Gianfranco Brevetto - Ciò che io chiamo filosofia della longevità è la presa di coscienza della brevità dell’esistenza e dell’imperativo di goderne fino alla fine
di Gianfranco Brevetto - Proviamo un certo piacere nel vivere una vita in cui non si ha tempo, ci dà l’impressione di essere l’eroe di qualche cosa, di essere importante. L’eroe dei tempi moderni è quello che non ha [...]
di Federica Biolzi - Le città sono luoghi potenzialmente conflittuali, ci sono diversi tipi di conflitti che riguardano lo spazio urbano. L’urbanistica ha sempre cercato, in qualche modo, di contemperare questi conflitti sulla base di un’interpretazione e di un’idea [...]
di Alberto Basoalto - L’informatica e le tecnologie digitali hanno iniziato, da circa mezzo secolo, a mutare la concezione di chi siamo. Non siamo più entità isolate, ma agenti informazionali interconnessi che condividono con gli altri (agenti e artefatti) [...]
di Vera Fisogni - La non follia è la negazione del diventar altro. Se, partendo dall'amore: l'amore porta alla volontà, la volontà porta al diventar altro, il diventar altro alla violenza e all'errore, allora, il diventar altro è il [...]
di Gianfranco Brevetto - Paolo ad Atene tenta di spiegare la radicale differenza che intercorre tra due diversi modalità di conoscenza di Dio. La ricerca finora condotta dai Greci era caratterizzata da uno sforzo unilaterale, quello dell’uomo, e il [...]
di Federica Biolzi - La filosofia non è il sapere dell’uomo, è un sapere dell’uomo, che è storicamente collocato, che ha delle condizioni precise. Socrate è un uomo della scrittura, lui dice di se stesso io non leggo, ma [...]
di Bruno Mastroianni - Quando in una discussione si arriva a non avere più una questione oggettiva e rilevante da trattare e non c’è nemmeno lo scopo minimo di contribuire, siamo di fronte al caso del “piccione della scacchiera”, [...]
di Federica Biolzi - La filosofia, sostiene Sini, è una pedagogia. Non va vista come una successione di dottrine, ma è un quotidiano confronto con la vita reale, la vita immaginaria e la morte, un susseguirsi che porta la [...]
di Gianfranco Brevetto - Questa recensione era nata come un’intervista all’autore. Avevamo scelto il libro di Remo Bodei, Limite, perché il tema era lo stesso del numero di Exagere attualmente online[1]. Contavamo d’incontrarlo, come ogni anno al Festival della [...]
di Primavera Fisogni - Perché occorrono episodi estremi per provare il dolore dell’altro, per sentirsi compartecipi e compassionevoli?
di Giacomo Dallari - Nessuno di noi, infatti, può provare la stessa paura dell’acrobata, ma può rendersi conto della sua paura, ognuno con il proprio sentire, e può provare a riconoscere la sua emozione e, insieme, viverla come vera, [...]
di Gianfranco Brevetto - Rileggere Nancy in modo contingente e pertinente, come s'addice al toccare. Ma cosa è, in fondo, il toccare?
di Primavera Fisogni - Nell’era della globalizzazione, in cui siamo immersi, i fenomeni della vita, antropologici, ambientali o sociali/economici si sono improvvisamente dati a vedere come espressione di una pervasiva complessità.
di Giacomo Dallari - Kafka, probabilmente come nessun altro autore del Novecento, ha descritto l’angoscia del vivere – intimo e privato – in una società opprimente, che non ti riconosce, non ti vede, alienante ed opprimente.
di Gianfranco Brevetto - vedo molti genitori estremamente stressati, cercano di fare il meglio per i propri figli ma sono sotto pressione, sono molto angosciati. Essi pensano che occorra diventare perfetti, vogliono vivere nella perfezione...
di Gianfranco Brevetto - La Hillesum esprime una smisurata pienezza del sentire, frutto non di una fede o di un’ideologia, ma di un esercizio di vita, sottoposto all’esame serratissimo del pensiero.
di Giacomo Dallari - Sarebbe fin troppo facile citare le parole attribuite a Isaac Newton quando ci disse che costruiamo troppi muri e non abbastanza ponti e uscirne indenni e intonsi.
di Gianfranco Brevetto - Un peso non è necessariamente qualcosa di pesante. Può essere leggero.
di Primavera Fisogni - Per quanto siano labili i confini tra i due ambiti di notiziabilità soft/hard, questa distinzione è interessante perché assegna una certa leggerezza e un’altrettanta pesantezza ai contenuti dell’informazione.
di Giacomo Dallari - Le tre metamorfosi descritte dal Nietzsche nemico del peso e della gravità sono le tappe di questo percorso di riappropriazione del senso della vita