di Gianfranco Tomei
Abstract:
La pratica del Cuckolding appare sempre più diffusa nella società attuale. A fronte di episodi dall’esito anche tragico, descritti in letteratura e nella cronaca, molte coppie affermano di trarre benefici da questa abitudine. La ricerca indica che spesso questa pratica viene incontro ad un bisogno, nell’uomo o nella donna che porta i panni del Cuckold (o cuckquean), di soffrire ed è legato ad un inconscio masochismo (altrimenti detta algolagnìa). Questa pratica può comunque, se adeguatamente portata avanti con l’aiuto di analisti, rappresentare un momento funzionale al processo terapeutico stesso.
The practice of cuckolding appears increasingly widespread in today’s society. In the face of episodes with even tragic outcomes, described in literature and in the news, many couples claim to benefit from this habit. Research indicates that this practice often meets a need, in the man or woman who wears the role of the Cuckold (or cuckquean), to suffer and is linked to an unconscious masochism (otherwise called algolagnìa). This practice can however, if adequately carried out with the help of analysts, represent a functional moment of the therapeutic process.
Introduzione
Nel romanzo “L’odore del sangue”, lo scrittore Goffredo Parise descrive un rapporto a tre: fra una donna matura, un giovane teppista e il marito della donna, un medico 50enne. In questo triangolo sessuale viene descritta la voluttà del maturo medico nel sognare minuziosamente lo scenario amoroso fra la moglie e il giovane fascista. Ne scaturisce una descrizione legata al voyeurismo dell’uomo, alla sua volontà masochistica di soffrire per le vicende accadute, e la sua sudditanza nei confronti della moglie fedifraga[1].
La vicenda dei Marchesi Casati Stampa, che sconvolse l’opinione pubblica italiana degli anni ’60, vedeva l’anziano marchese reclutare giovani militari e pescatori sulle spiagge del Lazio, al fine di far loro fare l’amore con sua moglie, lui presente. Alla fine uno di questi ragazzi instaurò un rapporto più profondo e affettuoso con questa giovane marchesa, entrambi si innamorarono l’uno dell’altra, e il marchese folle di gelosia li uccise, e dopo si uccise, con un fucile da caccia di famiglia[2].
Metodo
Il desiderio da parte dell’uomo di vedere la propria compagna avere un incontro a sfondo sessuale con un altro uomo viene detto Cuckolding. L’uomo è il Cuckold, la donna è detta Sweet, mentre l’altro protagonista dell’interazione, che ha un rapporto sessuale con la partner del cuckold, viene definito Bull[3]. Da un punto di vista linguistico “cuckold” è un vocabolo che indica il comportamento tipico del cuculo che invade i nidi delle altre specie, elimina le uova già presenti e vi depone le sue per farle covare dai proprietari del nido[4]. Il cuckold non è una vittima del tradimento della partner ma spesso è colui che muove la messa in atto della fantasia osservando la partner senza partecipare. Nel cuckoldismo (o Triolismo) la persona che nell’interazione sessuale ricopre il ruolo di cuckold può decidere di limitarsi a guardare, masturbandosi, oppure può partecipare all’atto sessuale, generando un rapporto a tre. Questa dinamica può organizzarsi secondo diversi livelli, dalla semplice osservazione e masturbazione, fino all’utilizzo di cinture di castità maschili di cui solo la donna ha la chiave. Esiste anche l’equivalente femminile “cuckquean”, molto meno frequente, in cui la femmina guarda e il partner tradisce. Alcuni autori, tuttavia, non concordano nell’utilizzare “cuckold” e “triolismo” come sinonimi, ipotizzando alcune sostanziali differenze rispetto alla consapevolezza e alla volontà del mettere in atto certi comportamenti. Sebbene in letteratura siano presenti molti dibattiti, l’eziologia del fenomeno sembra riscontrabile in due punti principali[5]:
– una predisposizione genetica (causa biologica);
– un adattamento post traumatico che avviene nel contesto di parafilie e narcisismo (causa psicologica).
Per quanto riguarda la causa biologica la comunità scientifica concorda nel considerare che in chi attua questo tipo di pratica si verificano gli stessi correlati neurali dei soggetti parafilici[6]. Le motivazioni di ordine psicologico invece sono diverse e possono essere racchiuse nelle seguenti categorie:
1. Desiderio inconscio di essere umiliati psicologicamente, coerentemente con un bisogno masochistico[7];
2. Desiderio inconscio di evitare il tradimento, permettendo alla partner di avere rapporti sessuali con altri uomini in propria presenza;
3. Inconscio desiderio di fertilità, che tuttavia permette al partner maschile di non assumersi le responsabilità di padre biologico. Questa ipotesi è contemplabile[8] solo quando i rapporti con il “bull” avvengono in maniera non protetta in modo che la donna rischi una gravidanza.
Negli ultimi anni il Cuckolding si è diffuso notevolmente nel web in community e siti dedicati, diventando una delle pratiche sessuali maggiormente ricercate nei siti pornografici[9]. Nonostante la letteratura scientifica sul tema sia scarsa, si riscontrano testimonianze anche nella pratica clinica, con pazienti che si rivolgono al professionista per differenti aspetti legati all’esperienza di Cuckolding[10]. Obiettivo della ricerca di F. Borasio, D. Filocamo, D. Liccione, A. Rossi, S. Zocchi, D. Liccione[11] è analizzare il fenomeno del Cuckolding dal punto di vista qualitativo, individuando eventuali indici che permettano di inserire il Cuckolding all’interno dei Disturbi Parafilici (DSM-5). Dai risultati di questa analisi, il Cuckolding sembrerebbe essere un arricchimento della vita di coppia sia per i cuckold che per le sweet, risultando più soddisfacente dell’intimità con il partner (33,3% per i cuckold, 77,7% per le sweet). Rispetto alle donne, tuttavia, gli uomini hanno riportato una percentuale più alta di emozioni negative vissute durante il cuckolding, come il senso di colpa e la vergogna (88,9% cuckold, 22,2% sweet). Inoltre, quasi il 50% degli uomini si è rivolto a un professionista della salute mentale a causa delle difficoltà relative alle proprie abitudini sessuali. I risultati preliminari della ricerca sono in linea con la letteratura esistente[12], supportano i dati clinici relativi al disagio psicologico degli uomini[13] e forniscono una prima descrizione utile a delineare ulteriori ricerche.
Risultati
In questo senso appare evidente come la pratica del Cuckolding, sia effettuata dall’uomo che dalla donna, finisca per costituire un modo per infliggersi dolore. Osservare il proprio partner fare sesso con un’altra persona rientra nelle pratiche del voyeurismo[14] e mette in atto un meccanismo volto a procurarsi sofferenza unita al piacere, in un fenomeno potenzialmente definito di Algolagnìa. Il dolore nel vedere il proprio congiunto accoppiarsi carnalmente con un giovane estraneo/a, giovane dotato perlopiù di maggiori capacità amatorie, è causato dalla percezione immanente della propria impotenza fisica e mentale[15].
Lo studio di Lehmiller, J. J., Ley, D., & Savage, D.[16] analizza le fantasie circa le esperienze di cuckolding in un ampio e diversificato campione di uomini prevalentemente gay (N=580). Rispetto alle precedenti ricerche incentrate sulle fantasie di uomini eterosessuali, i risultati di questo studio indicano che le fantasie dei gay condividono con quelle degli etero vari elementi comuni; comunque differiscono per aspetti importanti. Più precisamente, i temi interraziali e BDSM non appaiono essere così comuni nelle fantasie gay come nei rispettivi eterosessuali. I risultati mostrano che le frequenti fantasie circa il cuckolding sono legate a molti interessi sessuali sovrapposti (voyeurismo, sesso di gruppo etc.) e i contenuti di queste fantasie sono associati a un certo numero di sensazioni individuali (gradevolezza, ricerca di sensazioni, sessualità condivisa). In definitiva, lo studio suggerisce che gli uomini gay che esprimono le loro fantasie di cuckolding tendono a riportare esperienze per lo più positive; comunque, la apprezzabilità delle risposte positive sembra dipendere dalla personalità del singolo e dalle sue caratteristiche individuali.
Discussione
Le principali caratteristiche di questo gioco erotico comunque riguardano il consenso, che non può mai mancare per non sfociare in una umiliazione del partner e in condotte penalmente perseguibili; inoltre, l’attività dovrebbe rimanere sul solo aspetto sessuale senza stabilire contatti più profondi con il terzo partecipante. E’ importante ricordare infine che la chiave per una sessualità positiva e condivisa, per quanto non convenzionale possa sembrare, è la comunicazione, il consenso e la condivisione.
Non c’è dubbio che pratiche di questa natura mettano in atto energie che possono assumere risvolti pericolosi e, per certi versi, innaturali. Il caso citato dei Marchesi Casati-Stampa ne è un esempio emblematico: il marchese, una volta che il gioco che aveva innescato con la moglie prese una direzione inaspettata, ovvero subentrò un sentimento amoroso fra la marchesa e uno dei giovani amanti, perse la testa. La sua reazione violenta, l’uccisione della moglie e del bull e il susseguente suicidio, lasciano intendere che fin dalle premesse ci fosse, nel triangolo, un “fantasma” omicidiario e suicidiario[17]. Ovverosia il gioco innescato in questo caso di triolismo fosse una mascheratura per sentimenti inconsci violenti e autodistruttivi, percepiti inconsciamente da tutti i partecipanti al gioco, ma dai quali non si seppero sganciare e che non potevano che culminare in un fatto di sangue. Anche il romanzo di Goffredo Parise ha un epilogo tragico, dal momento che la moglie del medico finisce in una spirale masochistica di autodistruzione, sotto lo sguardo impotente del marito[18]. Sotto queste pratiche ci possono quindi nascondere impulsi autodistruttivi che Freud stesso catalogava come impulsi di morte[19].
Quindi la gestione di queste dinamiche necessita di attenzione clinica particolare e non si può semplicemente incoraggiare una pratica che tocca punti delicati del rapporto di coppia, come il concetto di possesso, gelosia, tradimento e intimità. D’altra parte si può osservare che le coppie che sono naturalmente tendenti a questo tipo di discorso, non possono semplicemente censurare queste pulsioni e fare finta che non siano presenti nell’alveo delle loro dinamiche interpersonali. Sappiamo, da studi psicanalitici post-freudiani, che la repressione degli impulsi, quandanche essi si configurino come di natura pericolosa e potenzialmente dannosa, la repressione appunto di tali impulsi può generare un ristagno energetico dell’energie libidica e un decorso che può portare a danni dell’organismo di pari consistenza. La ritenzione quindi dell’energia libidica può essere deleteria allo stesso modo che la libera circolazione della stessa Libido in maniera incontrollata. La contrazione dell’energia libidica può, secondo questi studi, scaricarsi sul corpo e portare a degli ingorghi energetici che si sfogano sotto forma psicosomatica o somatoforme. Lo psicoanalista Wilhelm Reich le chiamava “biopatie”[20]
Cosa fare quindi per evitare che tali impulsi danneggino gli individui nel momento in cui vengono sfogati, ma li danneggino allo stesso modo nel momento in cui vengono censurati e rimossi?
In questo senso ci viene in aiuto la differenza, stabilita clinicamente, fra parafilia e disturbo parafilico. Il termine parafilia si riferisce a “qualsiasi intenso e persistente interesse sessuale diverso dall’interesse sessuale per la stimolazione genitale o i preliminari sessuali con partner umani fenotipicamente normali, fisicamente maturi e consenzienti” (APA, 2013, p. 795). Si noti come qui il DSM tenti di dare una definizione di interessi sessuali “normofilici”, che però è in modo chiaro influenzata da atteggiamenti culturalmente determinati, strettamente legati al punto di vista occidentale e alla nostra epoca. Culture diverse in momenti differenti avrebbero potuto dare definizioni basate su altre caratteristiche.
Un disturbo parafilico si definisce come “una parafilia che, nel momento presente, causa disagio o compromissione nell’individuo o una parafilia la cui soddisfazione ha arrecato, o rischiato di arrecare, danno a se stessi o agli altri” (APA, 2013, p. 796).
Le parafilie, quando non danneggiano sé o altri, necessitano di attenzione clinica solo nel momento in cui diventano ego-distoniche, ovvero causano disagio clinicamente significativo al soggetto. In quel caso subentra la definizione di disturbo parafilico.
Il disturbo parafilico causa invece sofferenza per sé e per gli altri. Nel caso del triolismo il limite fra esplorazione libera della propria sessualità e disturbo psicopatologico diventa molto sfumato. Da qui la necessità, nel caso non si voglia rinunciare a questa pratica che comunque risulta piuttosto comune in coppie di lunga durata e dalla routine ormai consolidata, di essere seguiti nello sviluppo di queste condotte del Cuckold da un analista o da una equipe di specialisti.
Un modo potenzialmente non patogeno per vivere in coppia la pratica del Cuckold è la condivisione delle emozioni e delle sensazioni. In alcuni casi, quindi e sotto la guida di uno specialista, si può tenere sotto controllo il fenomeno, senza necessariamente censurarlo o rimuoverlo nel caso sia fortemente e costantemente presente nelle fantasie di coppia. Si può così mantenere il focus sugli aspetti ludici dell’esperienza, tenendo ben presente che è opportuno limitare questi giochi nel tempo così che non diventino un sostituto della normale routine, incoraggiando il dialogo e limitando l’interferenza con la vita quotidiana.[21]
Bibliografia:
-Block, S. M., (2015), Erotica: cuckold. The International Encyclopedia of Human Sexuality, 339-340.
-Borasio F., Filocamo D., Liccione D., Rossi A., Zocchi S., Liccione D., (2019). Parafilia o disturbo parafilico? Uno studio preliminare sul fenomeno del cuckolding, 2° Convegno Nazionale di Neuropsicopatologia, Arezzo, 21-23 Giugno.
–Cerami V., (1997), Fattacci. Il racconto di quattro delitti italiani, Dati Editore.
– Freud S., (1920), Al di là del principio di piacere, Bollati Boringhieri, Torino, 1986.
-Ley, D., (2009) Insatiable wives: Women who stray and men who love them. Lanham, MD: Rowman & Littlefield.
-Lehmiller, J. J., (2018) Tell Me What You Want: The Science of Sexual Desire and How It Can Help You Improve Your Sex Life. Da Capo Lifelong Books.
-Lehmiller, J. J., Ley, D., & Savage, D., (2018), The Psychology of Gay Men’s Cuckolding Fantasies. Archives of sexual behavior, 47(4), 999-1013.
-Liccione, D., (2012), Casi clinici in psicoterapia cognitiva neuropsicologica. Libreriauniversitaria.
-Parise G., (1997), L’odore del sangue, BUR, Milano.
-Perrotta, G., (2019), Paraphilic disorder: definition, contexts and clinical strategies. Journal of Addiction Neuro Research, 1: 4.
-Perrotta, G., (2020) Cuckolding and Troilism: definitions, relational and clinical contexts, emotional and sexual aspects, and neurobiological profiles. A complete review and investigation into the borderline forms of the relationship: Open Couples, Polygamy, Polyamory. Annals of Psychiatry and Treatment, 4(1), 037-042.
-Quattrini, F., (2015) Parafilie e Devianza, Giunti, Firenze.
-Racker, H., (1957) Psychoanalytic Observations on F. Crommelynck’s Book The Magnificent Cuckold, Rev Fr Psychanal, 21: 839-855.
– Reich W., (1935) Sessualità e angoscia: un’indagine bioelettrica, SugarCo, Milano 1983.
-Smith RS., (1976) Voyeurism: a review of literature. Arch Sex Behav. 1976 Nov;5(6):585-608.
-DSM-5 American Psychiatric Association, (2013), Diagnostic and statistical manual of mental disorders. Arlington: American Psychiatric Publishing.
[1] Parise G., (1997), L’odore del sangue, BUR, Milano,
[2] Cerami V., (1997) Fattacci. Il racconto di quattro delitti italiani, Dati Editore,.
[3] Block, S. M., (2015), Erotica: cuckold. In The International Encyclopedia of Human Sexuality, 339-340.
[4] Lehmiller, J. J., (2018), Tell Me What You Want: The Science of Sexual Desire and How It Can Help You Improve Your Sex Life. Capo Lifelong Books,.
[5] Perrotta, G., (2020) Cuckolding and Troilism: definitions, relational and clinical contexts, emotional and sexual aspects, and neurobiological profiles. A complete review and investigation into the borderline forms of the relationship: Open Couples, Polygamy, Polyamory. Annals of Psychiatry and Treatment, 4(1), 037-042..
[6] Perrotta, G. (2019), Paraphilic disorder: definition, contexts and clinical strategies. Journal of Addiction Neuro Research, 1: 4.
Racker, H., (1957), Psychoanalytic Observations on F. Crommelynck’s Book The Magnificent Cuckold, Rev Fr Psychanal, 21: 839-855,.
[8] Perrotta, G., (2020) Cuckolding and Troilism: definitions, relational and clinical contexts, emotional and sexual aspects, and neurobiological profiles. A complete review and investigation into the borderline forms of the relationship: Open Couples, Polygamy, Polyamory. Annals of Psychiatry and Treatment, 4(1), 037-042.
[9] www.pornhub.com/insight/2017-year-in-review
[10] Liccione D., (2012) Casi clinici in psicoterapia cognitiva neuropsicologica. Libreriauniversitaria,.
[11] Borasio F., Filocamo D., Liccione, D. Rossi A., Zocchi S., Liccione D., (2019) Parafilia o disturbo parafilico? Uno studio preliminare sul fenomeno del cuckolding, 2° Convegno Nazionale di Neuropsicopatologia, Arezzo, 21-23 Giugno.
[12] Ley, D., (2019) Insatiable wives: Women who stray and men who love them. Lanham, MD: Rowman & Littlefield,.
[13] Liccione D., (2012), Casi clinici in psicoterapia cognitiva neuropsicologica. libreriauniversitaria. it ed.,.
[14] Smith RS. (1976) Voyeurism: a review of literature. Arch Sex Behav. Nov;5(6):585-608..
[15] Perrotta, (2020) G., Cuckolding and Troilism: definitions, relational and clinical contexts, emotional and sexual aspects, and neurobiological profiles. A complete review and investigation into the borderline forms of the relationship: Open Couples, Polygamy, Polyamory. Annals of Psychiatry and Treatment, 4(1), 037-042..
[16] Lehmiller, J. J., Ley, D., & Savage, D. (2018), The Psychology of Gay Men’s Cuckolding Fantasies. Archives of sexual behavior, 47(4), 999-1013,.
[17] Cerami V., (1997) Fattacci. Il racconto di quattro delitti italiani, Dati Editore,.
[18] Parise G., (1997), L’odore del sangue, BUR, Milano
[19] Freud S., (1920), Al di là del principio di piacere, Bollati Boringhieri, Torino, 1986.
[20] Reich W., (1935) Sessualità e angoscia: un’indagine bioelettrica, SugarCo, Milano 1983.
[21] Perrotta, G., Cuckolding and Troilism: definitions, relational and clinical contexts, emotional and sexual aspects, and neurobiological profiles. A complete review and investigation into the borderline forms of the relationship: Open Couples, Polygamy, Polyamory. Annals of Psychiatry and Treatment, 4(1), 037-042, 2020.