EXAGERE RIVISTA - Ottobre - Novembre - Dicembre 2024, n. 10-11-12 anno IX - ISSN 2531-7334

Greta, l’autismo ed il cambiamento climatico

di David Vagni

 

Aprile è il mese della consapevolezza dell’autismo e nell’occasione voglio raccontarvi di Greta Thunberg, ragazza svedese di 16 anni, introversa, studentessa modello, invisibile per la maggioranza della sua giovane vita, ha visto le luci della ribalta ad Agosto 2018, quando ha deciso di scioperare. La scorsa estate Greta si è seduta, da sola, davanti al parlamento svedese. Ha saltato la scuola, ha smesso di fare i compiti e il suo messaggio, scritto su un cartello, recitava: “sciopero scolastico per il clima”. Un messaggio breve, conciso, carico di significato.

Chi è Greta?

Greta è stata recentemente candidata al premio Nobel per la pace, ma iniziamo dall’inizio.

Greta ha cominciato a preoccuparsi dell’ambiente quando aveva 8 anni. Ha iniziato a pensarci e pensarci. Perché se realmente è un problema così importante nessuno ne parla? Perché nessuno se ne preoccupa realmente?

Abbiamo bisogno di speranza – certo che ne abbiamo bisogno. Ma una cosa di cui abbiamo più bisogno rispetto alla speranza è l’azione. Quando iniziamo ad agire, la speranza è ovunque.

All’età di 11 anni, dopo una paralizzante depressione che l’ha portata a smettere di parlare e di mangiare facendole perdere 10 Kg in un mese, Greta è stata diagnosticata come Asperger (disturbo dello spettro autistico di grado lieve) e in comorbilità con il disturbo ossessivo compulsivo e il mutismo selettivo. Nelle parole di Greta: “questo significa che parlo solo quando penso di avere qualcosa di importante da dire”.

Potete vedere tante foto di Greta Thunberg. Posa, se così si può dire, con una faccia impassibile ed uno sguardo tagliente davanti alle telecamere. Zero chiacchiere di cortesia.

La Diatriba

Quando Greta ha deciso di scioperare molti critici si sono preoccupati del suo isolamento e delle sue assenze a scuola. Ma Greta è riuscita a trasformarsi in un fenomeno globale. Probabilmente non da sola, ovviamente. Diversi detrattori riportano la notizia che dietro a Greta ci sia la madre, la celebre cantante Malena Ernman – che nel 2009 partecipò anche all’Eurovision, e che stia sfruttando il successo mediatico per pubblicizzare il suo ultimo libro. Il grande deus ex machina di questa campagna sarebbe Ingmar Rentzhog, esperto di marketing e pubblicità, che avrebbe sfruttato a sua volta l’immagine di Greta per la promozione della sua start-up sulla prevenzione del cambiamento climatico.

Personalmente, l’idea che Greta abbia dietro degli adulti ed una strategia seria di Marketing (Rentzhog ha usato due milioni e mezzo di euro per la campagna pubblicitaria) non mi preoccupa, anzi, mi conforta.

La mia preoccupazione per Greta è che da sola non avrebbe potuto farcela. Non è sola ed ha i fondi per andare avanti. I genitori al posto di normalizzarla hanno avuto la capacità di trasformare il suo interesse speciale in una risorsa. È quello che va fatto, è la chiave per la felicità di molti Asperger e va bene così.

Il movimento globale

Gli ultimi sei mesi sono stati per Greta uno strano contrasto. Ha dovuto parlare, parlare molto, il che è qualcosa a cui non è abituata. Ha dovuto interagire con molte persone. Ma sa rispondere a tono.

Quando qualche tempo fa il Primo Ministro Theresa May ha respinto gli scioperi della scuola in Gran Bretagna come una distrazione che “spreca tempo di lezione”. Greta ha subito risposto su Twitter: “Ma ancora una volta, i leader politici hanno sprecato 30 anni di inattività. E questo è leggermente peggio.”

Greta ha ispirato enormi dimostrazioni per ragazzi in tutto il mondo. Gli scioperi scolastici per il clima sono diventati un fenomeno globale che ha già coinvolto 123 nazioni in tutti i continenti. Sono stati 2052 finora i ““venerdì per il futuro” ed hanno coinvolto milioni di studenti. Questa è la pagina italiana.

Asperger e lo spettro autistico

Greta possiede diverse qualità tipiche dello Spettro, in particolare dei ragazzi come Greta che vengono spesso definiti 2E (due volte eccezionali, in quanto autistici ed anche ad alto potenziale cognitivo). Greta sta trasformando la sua rigidità in senso morale, la sua perseverazione in determinazione. Greta manifesta anche un’altra caratteristica peculiare. Molti Asperger 2E mostrano “maggiore empatia per il mondo globale che per le persone vicine a loro”. Questa è una cosa che fa inorridire molte persone tipiche, ma se ci pensate, in fondo, sapete che è giusta. L’equità e la compassione globale sono due valori che se pensiamo di poter evitare nel ventunesimo secolo, possiamo anche pensare di non dare un futuro alle persone “che amiamo” vicine a noi.

La scienza del cambiamento globale

Due studi scientifici recenti, pubblicati su Nature, hanno finalmente mostrato senza ombra di dubbio la realtà e l’importanza del riscaldamento globale. Nel primo studio, derivato dall’analisi dei satelliti è stato dimostrato che la probabilità che il riscaldamento globale sia causato dall’uomo è del 99.9999%. La stessa sicurezza che abbiamo per il bosone di Higgs e per fenomeni fisici che diamo per certi. Il secondo studio, analizzando oltre 5 milioni di diversi modelli climatici, ha mostrato che ottimisticamente abbiamo tempo fino al 2030 per ridurre le emissioni, pessimisticamente abbiamo già perso.

Lasciamo nuovamente la parola a Greta

Greta nel famoso TED talk tenuto l’anno scorso dice: “Per quelli di noi nello Spettro, quasi tutto è bianco o nero. Non siamo molto bravi a mentire, e di norma non desideriamo partecipare a quelle trame sociali a cui il resto di voi sembra appassionarsi tanto. Sotto molti punti di vista, trovo, siamo noi autistici quelli normali, e che il resto del mondo sia piuttosto bizzarro, specialmente quando di tratta della crisi di sostenibilità, con tutti che parlano del cambio climatico come di una minaccia esistenziale, il problema più importante di tutti, e malgrado ciò vanno avanti come se niente fosse. Non riesco a capacitarmene, perché se le emissioni devono essere fermate, allora le dobbiamo fermare! Per me, questo è bianco o nero. Non ci sono zone grigie, con la sopravvivenza in gioco. O progrediamo, come civiltà, oppure no. Dobbiamo cambiare”

In occasione della giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo condivide con noi questo pensiero: “Oggi è la giornata della consapevolezza dell’autismo. Sono orgogliosa di essere nello Spettro! E no, l’autismo (come anche l’ADHD, ADD, Tourette’s, OCD, ODD etc) non è un “dono”. Per la maggioranza delle persone è una lotta senza fine contro la scuola, i posti di lavoro ed i bulli. Ma date le giuste circostanze e se sono in atto gli aggiustamenti necessari, PUO’ essere un superpotere. Ho avuto la mia dose di depressione, alienazione, ansia ed altri disturbi. Ma senza la mia diagnosi, non avrei mai iniziato questo sciopero scolastico. Perché sarei stata come chiunque altro. La nostra società ha bisogno di cambiamento, e noi abbiamo bisogno di persone che pensano fuori dagli schemi. Di prenderci cura gli uni degli altri, e di abbracciare le nostre differenze.”

Conclusioni

Per capire l’importanza della riduzione delle emissioni dobbiamo fare come Greta. Dobbiamo espandere il nostro cerchio dell’empatia. Dobbiamo smettere di ragionare con l’istinto animale ed iniziare ad usare la ragione. Ridurre le emissioni oggi, farà poco nell’immediato, la nostra generazione continuerà a vedere la distruzione del clima. Alla nostra generazione è richiesto un sacrificio senza benefici. Ma se non riduciamo le emissioni oggi saranno i nostri nipoti nel 2050 o nel 2100 a pagarne le conseguenze più serie. La Terra ha bisogno di tempo per iniziare a guarire, ma se non iniziamo subito la cura, poi sarà troppo tardi.

Viviamo in un mondo globale e dobbiamo imparare a ragionare globalmente. Dobbiamo imparare a vedere oltre i 5 anni di una candidatura politica o il desiderio immediato che ci genera uno spot pubblicitario.

 

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